Di isole lontane ,di alici fritte ,di scialuppe e di pagliuzze d’oro .

A Maria Rosa che ama il mare d’inverno e canta alla luna

Ti Scrivo dalla mia isola lontana dopo tanto ,tanto tempo. Voglio raccontarti dei tramonti infuocati, della felicità e della solitudine. Di giorni mai uguali, di passeggiate senza mappa ,dei miei vicoli bianchi ,di come è ancora vivo lo stupore e l’incanto in tutta questa bellezza.  No, non farò ritorno ,da dove sono non si torna più, ma i  messaggi nelle bottiglie ,quelli li mando ancora…..tu ne  hai trovato uno .Ho ricominciato da un naufragio ,ho nuotato tanto ,col mare in tempesta nel buio delle notti tristi , alla fine sono approdata sull’isola ,il mio lieto fine. Vivo in una casetta bianca con le porte e le finestre azzurre, cucino alici ,ho imparato a pescare,   parlo poco ,guardo le stelle ,cammino sempre scalza ,esprimo desideri ,penso molto ,amo…infinitamente. I miei figli sono con me, le mie pagliuzze d’oro nel nero della notte.

Gipsysoul     

ALICI FRITTE

Ingredienti

Un’isola lontana ,

un cielo azzurro ,

vicoli bianchi,

panni stesi al sole,

gatti, tanti gatti,

olio EVO

farina

Alici appena pescate

Scialuppa di salvataggio

“SUSSEGUIRE ,BATTIBALENO, SUSSURRARE. CIAO.”

Si,manco da un po’…volutamente .Quando devo riflettere non scrivo,penso…e dormo poco la notte .

 

 

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la mia notte ormai non è più per dormire,è per dire agli spigoli la fatica e la pazienza,per riflettere sul da farsi. per ridere piano. per fare la lista della spesa,programmare il futuro, mio e dei miei figli,(già…come se si potesse programmare) preparare torte di primavera
Qualcuno mi chiede…ehi come stai “Dimmi di te…”non so piu’ cosa dire di me.
sono quello che scopro ogni giorno di me…come una lista della spesa dove manca sempre qualcosa.
…ed allora sono quello che sento quando mi tocco  profonda e trasparente come il mare che amo.Sono fiato e mare..e qualche goccia di dolore. 
Io ve lo vorrei descrivere il mare.Come se fosse bacio…Come se fosse amore… 

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Ora quando mi sveglio la pelle è stropicciata intorno agli occhi, sulle tempie. Le palpebre hanno una piega nuova, leggermente cadente. Ecco il tempo. E’ una cosa, si vede, si tocca. Eppure, sono bella. Non c’è da cercare un senso a qualcosa. Non ci sono misteri da svelare, risposte o
chiavi.Ho fatto spettacoli spettacolari,ho amato fino a morire ,ho imparato a fare le conserve ,le marmellate e da un po’ anche la cucina giapponese ,ho lasciato andare e sepolto tante persone che ho amato,c’erano peonie e le ortensie li,e tanto amore nel mezzo ed intorno ,amore in tutte le direzioni.Quello che so fare, che io riesco a fare, è solo produrre piccole variazioni di luce o di direzione, di suono,sognare ,prendermi cura,far accadere le cose … E questo, solo questo, è cosa che può anche cambiare la vita di qualcuno…forse 

Allora facciamo che … Io oggi ho venti  anni e  e voglio sentire così …..:Non guarderemo più l’orologio. Decideremo noi le ore…Andremo al cinema e poi al museo e toccheremo il sedere alle statue Cammineremo sulle palpebre del mondo.Aspetteremo al tramonto uccelli che gridano sillabe Guarderemo il silenzio e scriveremo poesie indelebili.Ci metteremo il sale sulle ciglia per rimanere sempre marinai.Saremo assetati ed esultanti…..per sempre ed ogni notte.Tutte le nostre notti avranno un cielo bianchissimo con piccoli puntini blu,e vivremo insieme per sempre io,i miei figli e tutte le persone che amo. Facciamo che oggi …è così

Le parole belle di oggi sono:”Susseguire. Battibaleno. Sussurrare. Ciao.”

A tutti quelli che amo

 Gipsy

Una poesia perchè pare brutto chiamarla crostata

È urgente l’amore.
È urgente una barca in mare.
È urgente distruggere certe parole,
odio, solitudine e crudeltà,
alcuni lamenti,
molte spade.
È urgente inventare allegria,
moltiplicare i baci, i raccolti,
è urgente scoprire rose e fiumi
e mattine limpide.
Cade il silenzio sulle spalle e la luce
impura, fino a dolere.
È urgente l’amore, è urgente
Restare.

EUGENIO DE ANDRADE

 

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foto e ricetta sul sito

http://www.sprinklebakes.com/2013/06/roses-and-gold-rose-water-tart.html

 

To take care #1 breakfasts of love…

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To take care …sembra quasi una carezza,prendersi cura,è quello che voglio fare ,per il resto di questa primavera capricciosa e per l’estate così vicina,praticare gentilezza,non andare di fretta,lavorare in giardino, guardare crescere i fiori,progettare un nuovo spettacolo.Quindi colazioni belle e buone,energetiche e rilassanti,preparate con cura e con amore , la tavola apparecchiata  in giardino con le tovaglie buone che ho usato così poco ,piatti e tazzine colorati possibilmente non spizzicati (a casa di Gipsy sarebbe un miracolo),fiori dappertutto,marmellate fatte in casa,pane caldo,yogurt e frutta freschissima ,torte al cioccolato da leccarsi i baffi e tante altre cose belle e buone ,per i miei figli e gli ospiti( per i miei figli ci spero poco si alzeranno giusto per l’ora di pranzo) Mi divertirò a preparare dolci di altri paesi e tutti gli incontri avranno come ispirazioni una città del mondo.Una volta la settimana ,il sabato mattina ci saranno i “breakfast club “social colazioni con amici e non ,per condividere,conoscersi o rafforzare vecchie amicizie .Bene,è solo l’inizio!!!!!

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Of Course!!!!!!

Baci Gipsy

Una domenica qualunque

 

Svegliarsi presto senza farsi immalinconire dalla pioggia, decidere di preparare una colazione fantastica  ,ma prima uscire senza lavarsi,senza pettinarsi ,dopo un caffè in solitudine con pensieri belli,lasciarsi sorprendere dalle roselline rosa arrampicate al muretto ,raccoglierle, tanto la signora non mi vede,dorme ancora ,e già che ci sono le rubo pure una piantina di basilico ,salutare micio innamorato di me che sembra riconoscermi pure da lontano, che veramente è micia perché aspetta i piccolini,ripensare a ieri sera che proprio non volevo uscire e invece ho fatto bene,perché anche una notte di maggio piovosa può essere magica Penso che proprio non ci  riesco a stare ferma,con il corpo con la testa e con il cuore .E vado ,per perdermi e ritrovarmi,per attraversare mari in tempesta e aspettare albe col cielo blu,per condividere  bellezza ,per incontrare,per ritrovare il senso ,vado per cercare e trovare amore ,passione,bellezza ,per cercare qualcosa che sappia emozionarmi ,farmi tremare ,che mi faccia cambiare sguardo ,idee e direzioni ,che mi faccia ballare.

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E’ ora di tornare,micio mi segue,prendo una ciotolina e gli verso il latte,mi gira intorno riconoscente,mi vuole bene,mi riconosce ,sa chi sono,ecco questo e solo questo mi ferma,preparo la colazione per i miei figli ,mia ancora,mia vita,mio biglietto di ritorno , mio viaggio infinito.

Sabrina #6 Ho scritto di un viaggio…..

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Lettera dal Land

Baviera, primo vero giorno di Primavera

Gipsy del cuore,

finalmente è arrivata, oggi, sorridente come un bimbo col primo cono gelato della stagione in mano, la Primavera bavarese. Ci ha colti tutti di sorpresa, a dir la verità, ché ci aspettavamo cieli grigi e venti del Nord suggeriti dai nostri super (inutili) moderni telefoni, e invece eccola, vestita di azzurro, elegantissima come sempre. A dir la verità non so bene quanto resterà, in Baviera le stagioni ti vengono a trovare per pochi giorni, poi scappano chissà dove e tornano quando tu non sei pronta ad accoglierle e sulla tua tavola non hai niente di preparato  e sfizioso da offrire. Credo che lo facciano per vedere quanto tu sia ospitale e creativa, generosa e ottimista, e spesso mi viene da pensare a te, che qui dalle mie parti saresti la padrona di casa preferita di ogni Primavera e di ogni Signora Estate, con la tua cucina profumata e sempre pronta, col tuo cielo nelle stanze di casa e l’odore del teatro dietro la porta.

Gipsy, capisci che non potevo scegliere giorno migliore per scriverti. Il primo vero giorno di Frau Primavera (come si indicano le signore qui in Baviera).  In queste settimane di minestre calde e serate gelide ho pensato a tante cose, e sognato molto. Moltissimo. Ho scritto di un viaggio che voglio fare presto, in un posto che ho già visto ma che mi chiama da un po’,  e tu sai quanto sia difficile dire no alle cose che ami. So già che verrai con me, a prescindere dalla noiosa distanza fisica che ci separa e che ormai si è fatta dettaglio inutile, che noi abbiamo imparato a deridere in un modo che ancora oggi mi stupisce  e mi diverte tantissimo. Ho già deciso che la prima foto che scatterò sarà per te, un pezzo di cielo assolato in una terra un po’ lontana, ma neanche troppo, che parla una lingua difficile e sconosciuta, in una città dai mille ponti, tutti eleganti e maestosi, eppure anche semplici, se capisci che intendo. Non sarà bello essere lì insieme?

Nel frattempo continuo a scrivere – non so ancora quando partirò, ché io le cose non so programmarle ma anzi sono loro che di colpo mi prendono per mano e mi portano via, sequestrandomi per giorni in una magia che poi quasi sempre fatico a dimenticare – continuo a scrivere, sì, dividendomi tra il lavoro e le lettere agli amici, che io ancora scrivo a mano, come facevo da bambina. Quanto ho amato scrivere lettere a mano, Gipsy!  Le imperfezioni, le parole sempre un po’ storte, le virgole e i punti accennati ma vivi, la data in alto a immortalare un momento che non tornerà più, e che ti mancherà, un giorno, e poi righe fitte di emozioni e domande scritte che si portano già dentro la speranza di una risposta, e alla fine i baci e gli abbracci fatti di lettere ma anche di gesti invisibili, racchiusi in poche parole, fino alla firma, quel tuo nome a chiudere un cerchio, come il buio alla fine di uno spettacolo, il tuo nome scritto come un inchino. Gipsy, se rinasco voglio fare lo scrivano!!

Sono stata a Roma, solo pochi giorni di casa, e per la strada ho sentito una voce portata dal vento gentile di una stagione già bella, un uomo che parlava con tutta la calma del mondo, e in quel luogo così poco tranquillo come è la mia città, mi è sembrato quasi un miracolo di Dio, la voce di uno che si è rubato il tempo degli uomini e se ne va in giro a restituirlo a caso, a chi ha la fortuna e la pazienza di ascoltarlo. Anche lì ho pensato a te, ripromettendomi di raccontartelo, ché tu puoi capire bene come ci si sente quando una voce, nel rumore della vita, ti blocca il passo e ti colpisce come il primo schiaffo che ti ha dato tua madre, che poi alla fine e per sempre non dimentichi più. Ecco, non riesco a dimenticare quella voce e quel modo così lieve di essere, eppure così forte. Allora ho capito che devo scriverci su, crearci dietro un mondo di idee strambe e improbabili così tanto care alle persone strambe e improbabili che forse noi siamo.. E chissà se ho sbagliato ad aggiungere forse!!

Roma è sempre più  bella e sempre più disperata, e mi sono chiesta se anche questo suo essere così drammatica la renda la meraviglia che è. In ogni caso è sempre casa mia.  E mi ha colpito capire, forse davvero per la prima volta, quanto diversa sia da questo Land. A Roma la Primavera arriva per restare, così come le altre sue compagne, non fa troppi scherzi e non ha fretta di andare, non ti sorprende più di tanto ma anzi bussa alla porta prima di entrare e poi si accomoda, aspettando che tu le renda gli omaggi che merita. Ma se non lo fai non si offende, sta seduta lì e va via solo quando proprio deve. Non è capricciosa né troppo viziata, e tu sai sempre cosa fare. Qui no, qui è più difficile. Eppure..

 

Gipsy, che si dice nella tua Isola? Mi piacerebbe leggere che c’è un tempo buono, e che buoni sono i sogni sotto quel pezzo di cielo, e gentili, che Frau Primavera non fa i capricci ma anzi che ogni giorno si accomoda alla tua tavola a mangiare quel che c’è, con grazia e sorrisi.  Mi piacerebbe leggere che Speranza e Futuro sono le protagoniste di quello spettacolo che è la tua Isola, che contrariamente a quanto si pensa, è un’Isola che c’è. Eccome!

e lo dai un consiglio prima che io ti lasci? Me lo dici quale pasto ama la Primavera, e cosa posso mettere sulla tavola per sedurla e convincerla a restare? Sai che per me solo tu puoi farlo.

Come sempre ti lascio, come sempre per poco,

Sabrina

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#guilty pleasure ,di primavera e del progetto Dolcevita(ovvero #socialeating and #love # life)

 

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Si può benissimo pensare che la magnificenza della vita sia pronta intorno a ognuno e in tutta la sua pienezza, ma velata, nel profondo, invisibile, lontanissima. E’ però non ostile, non riluttante, non sorda. Se la si chiama con la parola giusta, col nome giusto, viene.

-Kafka-

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Facciamo che la  primavera  l’anima e il corpo sono in subbuglio,mettiamoci il vento magico e irrequieto del sud  che ci dice che tutto è possibile .Facciamo che il cuore stanco dell inverno vuole solo felicita’ e che la sconfitta esiste solo per poterci ricaricare,facciamo che il corpo vuole solo baci e la mente progetti magnifici che si realizzeranno.Facciamo che abbiamo tenuto duro e ci meritiamo tutto quello che di meraviglioso ancora non ci è accaduto,si facciamo che non serbiamo piu pietre nel cuore ma solo quelle che servono per costruire ponti leggeri,magari sospesi nel vuoto,

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facciamo che ogni mattina serve solo per ricominciare ,che la parola obbedienza la cancelliamo dal vocabolario e poi le unghie,si dipingiamole di rosso chanel,e poi facciamo che pure che sono quasi astemia da oggi imparerò ad ubriacarmi(solo un pochino,e solo qualche notte speciale ) e che non ci stancheremo mai di ballare fino a quando avremo un poco di respiro ,che parleremo spesso(non sempre solo qualche volta )di frivolezze per alleggerire il cuore ,si,facciamo proprio così ,proprio  oggi e per sempre,e teniamoci stretti,che cè vento forte .

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a presto i progetti

con amore Gipsysoul

 

 

#Marzia 2 Un pensiero felice

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Gipsy, amica mia, oggi ti scrivo da un’isola che non c’e’.
Qui tra artisti sperduti, sirene che non ammaliano più e bambini troppo cresciuti, mi sento sola.
Di pirati invece ce n’è tanti, hanno spade e uncini molto affilati e sorrisi e abbracci che tagliano e infilzano.
Qui il tempo corre veloce e non si ferma mai , a volte ho l’impressione che rallenti, ma poi all’improvviso spalanca le sue fauci e inesorabilmente mangia un’altro pezzo di me.
Ma devo dirti un segreto cara Gipsy, ho un librone di storie sempre con me, e quando l’isola vuole farmi dimenticare chi sono e da cosa vengo, io leggo una storia e mi ritrovo… e se questo non bastasse chiudo gli occhi e prima di addormentarmi arriva una fatina a darmi un pizzicotto per ricordarmi di sognare anche da sveglia.

Ora ti lascio, devo vestirmi da grande e cercare di capire anche oggi questo mare, e decidere se è un giorno per nuotare o per stare a guardare.
Ti spedisco, con questa mia, un abbraccio da togliere il fiato e il mio pensiero felice…perché credo ancora che si possa volare.

Con amore, Marzia.

 

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La torta alle nocciole cioccolato e more :della forza e della magia

Il nocciolo è una   pianta dalle doti particolari e magiche.

Con il suo legno venivano create le bacchette dei maghi e una delle numerose  leggende che lo riguarda  afferma che questo albero da frutto non possa essere colpito dai fulmini.si dice anche che in prossimità dell’albero vivano le fate, e noi abbiamo tanto bisogno della magia delle fate .Prepariamo dunque  una torta alle nocciole con tantissima cioccolata

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Cioccolato ripieno:
700mls crema
700g di cioccolato fondente, tritato
pasticceria:
2 tazze di farina
1 cucchiaio di cacao in polvere scura
pizzico di sale
1/4 tazza di zucchero semolato
150 g burro freddo, tagliato a dadini
2-3 cucchiai di acqua ghiacciata
Nocciola Praline:
11/2 tazze nocciole
di zucchero 200 g
3 cucchiai di acqua

 

Per servire:
2 tazze more fresche
crema 200ml, montata morbidamente
Cioccolato ripieno:
crema di calore in un forno a microonde o pentola fino a quasi bollente. Aggiungere il cioccolato e mescolate fino a che liscio. (Si può avere bisogno di un po ‘di riscaldamento in più delicato da sciogliere completamente). Raffreddare per 15 minuti, quindi versare in guscio di pasta.
pasticceria:
farina di Whizz, il cacao, il sale e lo zucchero in un robot da cucina. Drop in burro e il polso fino a quando miscela assomiglia pangrattato.Aggiungere lentamente acqua ghiacciata e il polso fino a quando miscela forma grandi ciuffi. Suggerimento sulla panca e squish insieme.Avvolgere nella pellicola e mettere in frigo per mezz’ora. Preriscaldate il forno a 180 ° C (350F). Rotolo di pasta tra due fogli di carta da forno e foderare la base ei lati di una teglia 26 centimetri crostata. Pop nel congelatore per 15 minuti. Tagliare un cerchio di carta da forno leggermente più grande del barattolo crostata, e mettere in caso di pasticceria. Riempire con fagioli di cottura o il riso e cuocere per 12 minuti, togliere carta da forno e forno fagioli e fate cuocere altri 10 minuti. Lasciare raffreddare per 15 minuti, quindi versare il riempimento, e permettono di impostare un po ‘(per circa 15 minuti) e poi in frigo per almeno sei ore prima di servire. Top con more e pralina sbriciolato e servite con panna montata e frutti di bosco in più – e di buona qualità gelato alla vaniglia di fagioli!
Nocciola Praline:
Preriscaldate il forno a 180 ° C (350F) e mettere nocciole su una teglia da forno. Mettere un quadrato di carta da forno su un piatto pronto per praline. Cuocere nocciole per 10 minuti fino a fragrante e colorato. Togliere dal forno e strofinare le nocciole tra un tè-asciugamano piegato per rimuovere le pelli amare (il più possibile). Scaldare lo zucchero e l’acqua insieme in una di medie dimensioni, casseruola basata pesante. Cuocere a fuoco medio senza mescolare, fino a quando lo zucchero si è sciolto e caramellato, trasformando un ricco colore dorato.La quantità di tempo varia, ma può essere più di 5 minuti. Tenete d’occhio d’aquila sul caramello in modo da non perdere il punto magico tra oro e ricchi, e il nero e amaro. Non appena si dispone di un oro liquido ambrato punta nelle nocciole e cappotto in caramello. versare rapidamente sulla carta da forno e lasciare per impostare. Attenzione: non mettere le dita ogni dove vicino il caramello, è ferocemente caldo!Una volta pralina è freddo si può sfrecciare in un frullatore o smash in pezzi con la fine di un mattarello – a voi se vi piace la vostra pralina grosso o fine!
foto e ricetta
da bere con :

 

Filtro d’amore

Ingredienti:

– 1 bottiglia di vino rosso
– 2 bastoncini di cannella
– 1 radice di zenzero
– dello zucchero in polvere
– 2 chiodi di garofano
– 1 bastoncino di vaniglia

Mescolare tutti gli ingredienti con il vino rosso e lasciare in infusione per una settimana. Filtrare a colino e mettere in flacone.
La persona del vostro cuore non resisterà a lungo alla voluttà di questo dolce elisir,ma confidiamo molto nella torta

 

 

Sabrina #5 Io ti ho vista……..un bacio.. Rose

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Lettera dal Land

Baviera, giorni dopo il Carnevale

Cara, preziosa Gipsy,

sono tornata. Tornata in Baviera, tornata da te.

Ero nella mia amata Roma, tra casa amici vicoli fontane urla.. e Teatro. Quell’odore che conosciamo bene, il buio e la luce che si danno la mano e danzano sulle assi dure, le battute, le parole mille volte ripetute eppure sempre diverse, i no e i sì che arrivano dall’alto, la tua faccia stampata e attaccata sui muri, che sei tu ma anche un’altra, e quell’altra stavolta si chiamava Rose Papillon. La mia Rose, che bello è stato – e duro – essere Rose. Che bello è – e duro – essere lì sopra, ogni sera.

Sai, io ti ho vista Gipsy, e poco importa se persone senza fantasia – tu lo sai che esistono persone senza fantasia? – dicono che non eri seduta lì davvero. Io ti ho vista. Eri lì con me, proprio vicina, quando la luce diveniva rossa, e poi alla fine andava e veniva come il battito di un cuore che poi all’ultimo, e senza avvertire, si ferma. Nell’istante di buio, Gipsy, eri lì, nell’istante di luce, Gipsy, ancora lì. Puoi immaginare la mia sorpresa alla prima, e puoi di sicuro capire la mia tranquillità di saperti lì le altre sere, tutte. La certezza di vederti nel buio e trovarti nella luce, sempre.

Poi dire Grazie alla fine, la musica degli applausi, anche dei miei, e quel senso di perdita, ogni sera, e di rinascita, ogni sera. E poi, Gipsy, il gran finale. Che strappo, ogni volta

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La Baviera mi ha accolto con braccia insolitamente calde, un cielo bianco, e molti sorrisi. E mi sono venute delle idee nuove, a salvarmi dalla tristezza degli addii teatrali che subisco sempre troppo e sembrano eterni. Ma nuovi giorni mi attendono, e allora non potevo non scrivere a te, preziosa come sei con la tua anima accogliente che sembra di stare a casa, quando ti si parla. Quando ti si scrive. In quali avventure stai mettendo il cuore e gli occhi, ora? Dove te ne stai volando, in questi giorni che hanno perduto il loro Carnevale e corrono veloci verso altri di disperazione divina e grazia di Risurrezione?

Domani sarà un giorno importante per le mie idee, e allora oggi mi preparo l’anima con la musica della mia Rose – la mia musica – un dolcetto che precorre i tempi e questa lettera per te. Secondo me non esiste modo migliore per allenarmi la vita. Non conosco che questo, un volo tra la passione, passando per la dolcezza, per atterrare infine da un’amica.

 

Ho comprato dei colori, anche se non so disegnare. Mi piace vederli sul davanzale della mia finestra quando mi sveglio, mi piace che ci siano, fanno compagnia alla stanza quando esco. Da quando ho scoperto che la Baviera non è grigia come ci avevano fatto credere, ma blu gialla e rosa, a volte, e che Novembre, il mese in cui sono nata, è rosso scuro, e non viola livido, ho capito che mi servivano i colori. Così, per non confondermi la via, per dare tonalità giuste alle strade e alle facce della gente che incontro. Quando troverò il coraggio li aprirò anche, e tu sarai il primo colore che mi metterò tra le mani.

 

Gipsy lo sai che non fa freddo? Oppure sono io che ho cambiato temperatura! Oppure è l’entusiasmo che riscalda, e chi lo sa. Sogno ancora di venire sulla tua isola, che via via si fa sempre più vicina. La strada l’ho trovata, mi basta solo colorarla prima. Poi, sarà un attimo arrivare.

 

Sono certa lo senti già, il mio lungo, lentissimo abbraccio.

 

Sabrina