Non ti portavo regali ma assaggi di viaggio. E’ così che cominciava il racconto ogni volta che tornavo. Raccoglievo ricordi sensazioni odori, pensieri in un piatto. Il mio speciale piatto ricordo per te.
Per te che viaggiare non potevi e non avevi mai potuto, per te che vivevi dei nostri racconti e che sapevi ascoltare e capire cosa c’era dietro ogni parola.La moussaka è stato il mio regalo dalla Grecia e credo sia stato il tuo preferito.
Dentro c’erano il vento, il sole, il mare, il candore delle case, le paglierine sulla spiaggia, il vino buono e i sorrisi.
Affettiamo le melanzane e le friggiamo, poi uguale con le patate. La besciamella la fai tu perchè io a girare non sono mai stata brava, mi si stanca subito il polso. E fai anche anche il ragù, che non è quello bolognese ma fresco, arabo, profuma di vita e per farlo devi pensare di cucinare in riva al mare.
Gli strati li compongo io perchè tu sei una pasticciona e imbrogli sempre.La cucina alla fine non si riconosce. C’è una catasta di pentole nel lavabo, l’olio unge tutte le pareti, le macchie di besciamella sul pavimento si confondono con il colore del granito, per fortuna…
Anche noi ci odoriamo a vicenda e ridiamo per la puzza di fritto tra i capelli.
Abbiamo cucinato insieme, sulla spiaggia, un’altra volta.
Valentina
Foto:Alain Laboile