Ora poi,da quando sono qui…..

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da “Il Gabbiano”

Anton Čechov

Perché hai detto di aver baciato la terra su cui ero passata?

Bisogna uccidermi invece.

Sono così estenuata! Poter riposare…riposare!

Io sono un gabbiano…

Che centra. Sono un’attrice. Ma certo…

C’è anche lui… Ma certo… Non fà niente…

Si… Lui non credeva nel teatro, rideva sempre delle mie fantasie e, a poco a poco anch’io smisi di credervi e mi perdetti d’animo…

E poi, le sollecitudini dell’amore, la gelosia, la continua paura per il piccolo… Divenni meschina, mediocre, recitavo sconnessamente… Non sapevo cosa fare delle mani, non sapevo stare sul palcoscenico, non dominavo la voce. Non puoi capire la condizione di chi sente di recitare in maniera orribile.

Io sono un gabbiano.

Che centra.

Ricordi? Uccidesti un gabbiano. Giunse un uomo per caso, lo vide e per passare il tempo, lo rovinò… Un soggetto per un breve racconto.

Che centra….

Di che stavo parlando? Ah della scena.

Adesso sono diversa… Oramai sono una vera attrice, recito con piacere, con entusiasmo, mi inebrio sul palcoscenico e mi sento bellissima. Ora poi, da quando sono qui, cammino a lungo, cammino e penso, penso e sento crescere di giorno in giorno le mie forze spirituali…

Adesso io so, io capisco Kostja, che nel nostro lavoro – poco importa se recitiamo o scriviamo – l’essenziale non e’ la gloria, non e’ il lustro, non è ciò’ che sognavo, ma la capacita’ di soffrire. Sappi portar la tua croce e abbi fede.

Io ho fede, e questo mi allevia il dolore, e, quando penso alla mia vocazione, non ho paura della vita.

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