Anche se non è il tempo delle viole…

Dicono che c’è un tempo per seminare
e uno più lungo per aspettare
io dico che c’era un tempo sognato
che bisognava sognare……

Ivano Fossati

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3 ottobre 2015 ho qualcosa da festeggiare,con l’amore,e panna,e pan di spagna altissimo,con le violette di montagna per guarnire,non ci sono,non è tempo, ma oggi le inventerò.

Etsabild AB +46 8 644 90 06 info@etsabild.se

La ricetta
Pan Di Spagna ricetta Montersino

Ingredienti
250 G. Di Uova
175 G. Di Zucchero Semolato
150 G. Di Farina
50 G. Di Fecola Di Patate
Vaniglia, Buccia Di Limone O Altro A Piacere Per Aromatizzare
Burro E Farina Per Le Teglie
Procedimento
Per prima cosa imburrate ed infarinate la teglia o le teglie a cerniera che utilizzerete (a piacere usate un miscuglio di farina e zucchero a velo per infarinare). Preriscaldate il forno a 180 gradi.
Setacciate in una ciotola la farina assieme alla fecola e all’aroma scelto vanillina o altri aromiVersate le uova e lo zucchero in una ciotola o una pentolino da inserire dentro un pentola piena di acqua calda per permettere la cottura a bagnomaria. Mettete il tutto sul fuoco basso e iniziate a sbattere con una frusta fino a quando il composto raggiungerà la temperatura di 40 gradi (controllatela con il termometro, almeno le prime volte fino a quando riuscirete a sentirla con le dita)Togliete dal fuoco l’impasto e iniziate a montarlo con le fruste elettriche fino ad ottenere un composto molto gonfio e sodo, come minimo 10/12 minuti, ma se continuate per 15 minuti è ancora meglio . Se possedete una planetaria o un robot da cucina con le fruste questa operazione diventerà molto più facile.A questo punto unite il miscuglio secco in due o tre volte mescolando dall’alto in basso usando una spatola.Versate l’impasto delle teglie o nella teglia preparate in precedenza (attenzione: non deve superare i ¾ dell’altezza della teglia).Cuocete nel forno caldo a 170/180 nella parte bassa per circa mezzora; poi lasciatelo riposare ancora un pochino nel forno spento con lo sportello aperto. Toglietelo dalla teglia e fatelo raffreddare su una gratella.Tenere il Pan di Spagna almeno mezz’ora nel freezer prima di farcire.

La mia farcia

ho preparato una crema Chantilly classica(cioè senza l’aggiunta di crema)
1 Litro  di panna di latte fresca  (prima di montarla la lascio 30 min nel freezer)
120 grammi di zucchero a velo da aggiungere dopo la montatura
1 bacca di vaniglia
per la bagna del Pan di spagna ho usato uno sciroppo leggero ai frutti di bosco e una goccia di aroma alle viole.
Ho decorato con tante violette di bosco(che non ci sono)

La panna cotta di un Maître des arts ALAIN DUCASSE

LA RICETTA PERFETTA

Ingredienti, per 10 persone

 1 litro e Mezzo di Panna Fresca,Creme Fleurette,(panna acida liquida)

240 Grammi di zucchero

6 Fogli di Colla di Pesce.

ISTRUZIONI

 Ammorbidire in acqua fredda i fogli di colla di pesce.

Unire lo xucchero alla panna ,portare ad ebollizione e lasciare bollire per un minuto

Strizzare i fogli di colla di pesce ed unire tutto alla panna calda.

Mescolare con cura, quindi prendere 10 stampini monodose e versavi il composto.

La panna deve raffreddare in  frigorifero per almeno un paio d’ore. 

Decorare,inventare,variegare a piacere.

Ecco alcune delle varianti(foto da vari Blog)

17 http://www.passionateaboutbaking.com/2012/04/dessert-no-bake-saffron-caramel-panna-cotta-and-saffron-extract-product-review.html11 12 http://www.latartinegourmande.com/2010/03/26/la-tartine-gourmande-envoye-special-la-suite/13 14 15 http://www.ophelieskitchenbook.com/2014/11/panna-cotta-au-matcha-framboises.html16 16f82c36854a4dd035127b5e7cdeede52cdd88a2fa65466bffe729a1ead0f547alain_ducasseIL MAESTRO

Torta al burro e cioccolato con crema di caramello

La fantastica Linda Lomelino autrice del blog call me cup cake è una fotografa d’eccezione e dalle magnifiche ricette sembra essere una maestra d’arte pasticciera.Provare per credere.(ho tradotto la ricetta )

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La ricetta
INGREDIENTI BROWN BURRO DI CIOCCOLATO CHIP TORTA Ricetta adattati da dolcetti Raspberri Ricordate che il burro marrone deve essere preparato in anticipo come ci vuole un po ‘di tempo per la solidificazione! 300 g non salato di burro 2 1 / 2 tazze (360 g) di farina 4 cucchiaini di lievito in polvere 1/4 cucchiaino di sale 1 tazza (240 ml) di latte 1 cucchiaino di estratto di vaniglia puro 1 1/2 tazza (330 g) di zucchero semolato 4 uova grandi 150 g di cioccolato o patatine fritte cioccolato tritato (io ho usato 75 g cioccolato al latte e 75 g di cioccolato fondente) BOURBON CARAMEL 2/3 di tazza (150 ml) di panna 1 tazza (225 g) di zucchero semolato 1 stecca scarsa (100 g) di burro freddo, in cubetti 1/2 cucchiaino di fiocchi di sale marino 2 cucchiai bourbon (può essere omesso) BOURBON CARAMEL GLASSARE 4 grandi bianchi d’uovo (circa 150 g) 3/4 tazze + 1 1/2 cucchiaio (180 g) di zucchero semolato 2 bastoni + 2 cucchiai (250 g) di burro , a roomtemperature, tagliato a dadini 1/2 tazza di bourbon caramello (ricetta sopra) TOPPING Albicocche Pesche Ciliegie ISTRUZIONI BURRO MARRONE 1. Mettere il burro in una piccola casseruola a fuoco medio e mescolate fino a quando non si scioglie completamente. 2. Continuare la cottura, mescolando spesso fino a quando i residui secchi del latte diventano marroni e il burro odori di nocciola, circa 5-10 minuter più. Fare attenzione a non bruciare (che continuerà a marrone, anche dopo la rimozione dal fuoco, in modo da toglierlo presto). 3. Raschiare il burro fuso e bit rosolate in una piccola ciotola e freddo fino a quasi solidificato, ma ancora abbastanza morbido per essere battuto con un miscelatore elettrico (circa 20-30 minuti nel freezer, un’oretta in frigo). BROWN BURRO DI CIOCCOLATO CHIP TORTA 1. Preriscaldare il forno a 175 ° C (350 ° F). Grasso e farina tre 15 centimetri pentole (6 pollici) di torta. 2. Unire la farina, il lievito e il sale in una ciotola, mettere da parte. Mescolare il latte e la vaniglia in una brocca di misurazione, mettere da parte. 3. Beat rosolato burro e lo zucchero in una ciotola capiente fino a pallido e cremoso, circa 5 minuti. 4. Aggiungere le uova, una alla volta, mescolando bene dopo ogni aggiunta. 5. In alternativa aggiungere mix di farina e la miscela di latte, che iniziano e terminano con la miscela di farina. Sbattere fino a che liscio. Aggiungere le gocce di cioccolato e mescolate fino blended. 6. Versare la stessa quantità di miscela in lattine e cuocere fino a quando preparate uno spiedino inserito nel centro esce pulito e la parte esterna è d’oro, di circa 34-37 minuti. Assicuratevi di non più di cottura (o la torta sarà molto secca) in modo da avviare il controllo dopo 30 minuti. 7. Lasciate che i dolci freschi nelle lattine per 15 minuti, quindi ruotare delicatamente su di una gratella a raffreddare completamente. BORBONE CARAMEL 1. Scaldare delicatamente la panna in un pentolino. Mettere da parte. 2. Mettete lo zucchero in un’altra casseruola e calore sul medio-alto fino a quando lo zucchero inizia fusione intorno ai bordi. Agitare con cautela lo zucchero con un cucchiaio resistente al calore fino a quando tutto lo zucchero si è sciolto. Se si utilizza un termometro di cottura, lo zucchero dovrebbe essere di circa 338 ° F (170 ° C). 3. Aggiungere il burro, pezzo per pezzo, e mescolare fino a quando fuso. Aggiungere con cautela la crema calda (lo farà ribollire!) A poco a poco e mescolate fino a che liscio. 4. Versare caramello in un barattolo e lasciare raffreddare 10 minuti prima di aggiungere il sale e il bourbon. Lasciare il caramello raffreddare a temperatura ambiente, mentre a fare la glassa. BORBONE CARAMEL FROSTING 1. Versate gli albumi e lo zucchero in una ciotola pulita e resistente al calore (acciaio inox o vetro, preferibilmente). Mettete la ciotola sopra una casseruola con acqua bollente. La ciotola dovrebbe andare bene comodamente, e l’acqua non deve essere di toccare la coppa. 2. Sbattere lo zucchero e uova con una frusta costantemente finché il composto raggiunge circa 65 ° C (circa 140-150 ° F). Se non si dispone di un termometro zucchero, basta strofinare un misto tra le dita. Se lo zucchero si è sciolto e la miscela è calda al tatto, è pronto. 3. Rimuovere la ciotola dal fuoco, sbattere fino a bianco, soffice e fresco con un mixer stand o elettrico. Questa fase può durare circa 5-10 minuti. 4. Quando la ciotola si sente freddo al tatto, iniziare ad aggiungere il burro, pezzo per pezzo. Non preoccupatevi se il composto sembra cagliato e denso solo continuare a battere fino a liscio! Aggiungere il caramello e battere fino completamente liscia. MONTAGGIO 1. Se torte sono arrotondati sopra, anche con un coltello. Tagliare tutti i tre strati della torta in metà con un coltello seghettato tagliente (vi ritroverete con sei strati più sottili). Mettere il primo strato su una tavola torta o un supporto torta. Drizzle un paio di cucchiaini di caramello sulla parte superiore dello strato. Distribuire glassa sul primo strato. Aggiungere lo strato successivo e ripetere fino a che hai utilizzato su tutti i sei strati 2. Stendere un sottile strato di glassa tutta la torta (questo è lo strato di rivestimento briciole, per contenere tutte le briciole in posizione) utilizzando una spatola di stampa offset. Mettete la torta in frigo per circa 10 minuti o fino a quando lo strato di rivestimento briciola ha confermato un po ‘(lasciare la ciotola di glassa in temperatura ambiente). 3. Stendere la glassa rimanente tutta la torta fino a quando la torta è liscio. Per una superficie completamente liscia e regolare, immergere un spatola di stampa offset in acqua tiepida e asciugare tra ogni passaggio. Funziona come un fascino! 4. Decorate la torta con albicocche tagliate a metà e le fette di pesche, ciliegie e versare un po ‘di caramello in più sopra la torta (solo assicurarsi che sia abbastanza freddo o il burro si scioglierà). Servite ogni fetta di torta con fette di pesca in più (questa torta è il paradiso assoluto in coppia con pesca!) E salsa di caramello.

Di certi voli e di Angel cake

Ho letto questo racconto straordinario di Dino Buzzati ,l’associazione è stata immediata,la famosa Angel Cake

Foto Pinterest
Chocolate-Chip-Angel-Food-Cake

A diciannove anni, Marta si affacciò dalla sommità del grattacielo e, vedendo di sotto la città risplendere nella sera, fu presa dalle vertigini.
Il grattacielo era d’argento, supremo e felice in quella
sera bellissima e pura, mentre il vento stirava sottili filamenti di nubi, qua e là, sullo sfondo di un azzurro
assolutamente incredibile.
Era infatti l’ ora che le città
vengono prese dall’ispirazione e chi non è cieco ne resta travolto.
Dall’ aereo culmine la ragazza vedeva le strade
e le masse dei palazzi contorcersi nel lungo spasimo del tramonto e là dove il bianco delle case finiva,cominciava il blu del mare che visto dall’ alto sembrava in salita. E siccome dall’ oriente avanzavano i velari
della notte, la città divenne un dolce abisso brulicante di luci; che palpitava.
C’erano dentro gli uomini potenti e le donne ancora di più, le pellicce e i violini, le macchine smaltate d’onice, le insegne
fosforescenti dei tabarins, gli androni delle spente regge, le fontane, i diamanti, gli antichi giardini taciturni, le feste, i desideri, gli amori e, sopra tutto, quello struggente incantesimo della sera per cui si fantastica di grandezza e di gloria.
Queste cose vedendo, Marta si sporse perdutamente oltre la balaustra e si lasciò andare.
Le parve di librarsi nell’aria, ma precipitava. Data la straordinaria altezza del grattacielo, le strade e le piazze laggiù in fondo erano estremamente lontane, chissà quanto tempo per arrivarci.
Ma la ragazza precipitava.Le terrazze e i balconi degli ultimi piani erano popolati in quell’ora da gente elegante e ricca
che prendeva cocktails e faceva sciocche conversazioni.
Ne venivano fiotti sparsi e confusi di musiche.
Marta vi passò dinanzi e parecchi si affacciarono a guardarla.
Voli di quel genere – nella maggioranza appunto ragazze – non erano rari nel grattacielo e costituivano per gli inquilini un diversivo interessante; anche perciò il prezzo di quegli appartamenti era altissimo.
Il sole, non ancora del tutto disceso, fece del suo meglio per illuminare il vestitino di Marta. Era un modesto abito primaverile comprato-fatto per pochi soldi. Ma la luce lirica del tramonto lo esaltava alquanto,rendendolo chic.
Dai balconi dei miliardari, mani galanti si tendevano verso di lei, offrendo fiori e bicchieri.
« Signorina, un piccolo drink?… Gentile farfalla, perché non si ferma un minuto tra noi? »Lei rideva, svolazzando, felice (ma intanto precipitava): « No, grazie, amici. Non posso. Ho fretta d’arrivare.»
« Di arrivare dove? » le chiedevano.« Ah, non fatemi parlare » rispondeva Marta e agitava le mani in atto di confidenziale saluto.
Un giovanotto, alto, bruno, assai distinto, allungò le braccia per ghermirla. Le piaceva. Eppure Marta si schermì velocemente: «Come si permette, signore?» e fece in tempo a dargli con un dito un colpetto sul naso.
La gente di lusso si occupava dunque di lei e ciò la riempiva di soddisfazione. Si sentiva affascinante, di moda. Sulle fiorite terrazze, tra l’andirivieni di camerieri in bianco e le folate di canzoni esotiche si parlò per qualche minuto, o forse meno, di quella giovane che stava passando (dall’alto in basso, con rotta verticale).
Alcuni la giudicavano bella, altri così così, tutti la trovarono interessante.«Lei ha tutta la vita davanti » le dicevano « perché si affretta così? Ne ha di tempo disponibile per correre e affannarsi. Si fermi un momento con noi, non è che una modesta festicciola tra amici, intendiamoci, eppure si troverà bene.»
Lei faceva atto di rispondere ma già l’accelerazione di gravità l’aveva portata al piano di sotto, a due, tre,quattro piani di sotto; come si precipita infatti allegramente quando si hanno appena diciannove anni.
Certo la distanza che la separava dal fondo, cioè dal livello delle strade, era immensa; meno di poco fa,certamente, tuttavia sempre considerevole. Nel frattempo però il sole si era tuffato nel mare, lo si era visto scomparire trasformato in un tremolante fungo rossastro. Non c’erano quindi più i suoi raggi vivificanti a illuminare l’abito della ragazza e a farne una seducente cometa. Meno male che i finestrini e le terrazze del grattacielo erano quasi tutti illuminati e gli intensi riverberi la investivano in pieno via via che passava dinanzi.
Ora nell’interno degli appartamenti Marta non vedeva più soltanto compagnie di gente spensierata,di quando in quando c’erano pure degli uffici dove le impiegate, in grembiali neri o azzurri, sedevano ai tavolini in lunghe file. Parecchie erano giovani come e più di lei e, ormai stanche della giornata, alzavano ogni tanto gli occhi dalle pratiche e dalle macchine per scrivere.
Anch’esse così la videro, e alcune corsero alle finestre: « Dove vai? Perché tanta fretta? Chi sei? » le gridavano, nelle voci si indovinava qualcosa di simile all’invidia.
«Mi aspettano laggiù » rispondeva lei. « Non posso fermarmi. Perdonatemi.»
E ancora rideva, fluttuando sul precipizio, ma non erano più le risate di prima. La notte era subdolamente discesa e Marta cominciava a sentir freddo.In quel mentre, guardando in basso, vide all’ingresso di un palazzo un vivo alone di luci. Qui lunghe automobili nere si fermavano (per la distanza grandi come formiche), e ne scendevano uomini e donne,ansiosi di entrare. Le parve di distinguere, in quel formicolio, lo scintillare dei gioielli. Sopra l’entrata sventolavano bandiere.Davano una grande festa, evidentemente, proprio quella che lei, Marta, sognava da quando era bambina.
Guai se fosse mancata. Laggiù l’aspettava l’occasione, la fatalità, il romanzo, la vera inaugurazione della vita.
Sarebbe arrivata in tempo? Con dispetto si accorse che una trentina di metri più in là un’altra ragazza stava precipitando. Era decisamente più bella di lei e indossava un vestito da mezza sera, abbastanza di classe.Chissà come, veniva giù a velocità molto superiore alla sua, tanto che in pochi istanti la sopravanzò e sparì in basso, sebbene Marta la chiamasse.
Senza dubbio sarebbe giunta alla festa prima di lei, poteva darsi che fosse tutto un piano calcolato per soppiantarla.
Poi si rese conto che a precipitare non erano loro due sole. Lungo i fianchi del grattacielo varie altre donne giovanissime stavano piombando in basso, i volti tesi nell’eccitazione del volo, le mani festosamente agitate come per dire: eccoci, siamo qui, è la nostra ora, fateci festa, il mondo non è forse nostro?
Era una gara, dunque. E lei aveva soltanto un misero abitino, mentre quelle altre sfoggiavano modelli di gran taglio e qualcuna perfino si stringeva, sulle spalle nude, ampie stole di visone.
Così sicura di sé quando aveva spiccato il volo, adesso Marta sentiva un tremito crescerle dentro, forse era semplicemente il freddo ma forse era anche paura, la paura di aver fatto uno sbaglio senza rimedio.Sembrava notte profonda ormai. Le finestre si spegnevano una dopo l’altra, gli echi di musica divennero più rari, gli uffici erano vuoti, nessun giovanotto si sporgeva più dai davanzali tendendo le mani.
Che ora era? All’ingresso del palazzo laggiù – che nel frattempo si era fatto più grande, e se ne potevano distinguere ormai tutti i particolari architettonici – permaneva intatta la luminaria, ma l’andirivieni delle automobili era cessato.
Di quando in quando, anzi, piccoli gruppetti uscivano dal portone allontanandosi con passo stanco. Poi anche le lampade dell’ingresso si spensero.Marta sentì stringersi il cuore. Ahimè, alla festa, non sarebbe più giunta in tempo. Gettando un’occhiata all’insù, vide il pinnacolo del grattacielo in tutta la sua potenza crudele. Era quasi tutto buio, rare e sparse finestre ancora accese agli ultimi piani. E sopra la cima si spandeva lentamente il primo barlume dell’alba.

In un tinello del ventottesimo piano un uomo sui quarant’anni stava prendendo il caffè del mattino e intanto leggeva il giornale, mentre la moglie rigovernava la stanza.
Un orologio sulla credenza segnava le nove meno un quarto. Un’ombra passò repentina dinanzi alla finestra.
«Alberto » gridò la moglie « hai visto? E’ passata una donna.»
«Com’era? » fece lui senza alzare gli occhi dal giornale.
«Una vecchia » rispose la moglie. « Una vecchia decrepita. Sembrava spaventata.»
«Sempre così » l’uomo brontolò. « A questi piani bassi non passano che vecchie cadenti. Belle ragazze si vedono dal cinquecentesimo piano in su. Mica per niente quegli appartamenti costano così cari».

«C’è il vantaggio » osservò la moglie « che quaggiù almeno si può sentire il tonfo, quando toccano terra.»
«Stavolta, neanche quello» disse lui, scuotendo il capo,
dopo essere rimasto alcuni istanti in ascolto.

E bevve un altro sorso di caffè.

( .. non si udì alcun rumore nel suo precipitare al suolo perché si trasformò in una stella.)

Dino Buzzati, – La ragazza che precipita.

Foto :www.yummly.comAngel-Food-3
Ci sono centinaia di ricette,modifiche e personalizzazioni,tutte certamente buonissime.Io che ho provata a farla solo due volte(una miseramente fallita) la preferisco versione panna e fragola o con cioccolato.
Ho seguito la ricetta della mitica Martha Steward,chi altri se no?

Torta bavarese ai tre cioccolati

la preparerò alla mia prossima cena ❤Featured Image -- 277

peraltacucina

La torta bavarese è un dolce al cucchiaio buonissimo, per veri golosi, difficile resistere alla sua bontà.

La ricetta è del Maestro Luca Montersino

Armatevi di pazienza la preparazione è un pò lunga, bisogna rispettare i tempi di riposo in congelarore ma in questo caso, aspettare ne vale la pena, l’unico vero problema è che finisce troppo in fretta …

Adatta anche per bicchieri monoporzione da conservare in congelatore e pronta per essere gustata in ogni occasione.

bavarese

Per le tre bavaresi

  • 400 g latte intero fresco
  • 75 g zucchero semolato
  • 225 g tuorli
  • 18 g gelatina in polvere
  • 125 g cioccolato fondente al 70% di cacao
  • 125 g cioccolato al latte
  • 125 g cioccolato bianco
  • 170 g panna al 35% di grasso

Per il biscotto al cacao senza farina

  • 180 g albumi
  • 120 g tuorli
  • 55 g cacao amaro in polvere
  • 190 g zucchero semolato

Per il glassaggio al cioccolato…

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